La Doratura
IL FASCINO INTRAMONTABILE

“Le cornici della collezione Annibale Esposti sono tutte finite a mano.

Alcune sono laccate, altre sono dipinte, altre ancora trattate con la tecnica artigianale della doratura, tramandata attraverso secoli di tradizione.”

La doratura è un processo di decorazione ornamentale utilizzato usato su diversi materiali e con diverse tecniche per impreziosire un oggetto tramite l’apposizione di un sottilissimo strato di oro.

Si tratta di una tecnica che affonda le sue radici nell’arte e nell’architettura bizantina e rinascimentale, in cui la foglia d’oro veniva applicata ai dipinti su tavola di legno, per esaltare l’effetto visivo delle aureole dei santi o il brillare del sole.

L’inattaccabilità alla corrosione dell’oro ha permesso a queste tavole di giungere fino ai nostri giorni senza perdere il loro splendore.

Esistono diversi metodi per realizzare la doratura. La tecnica più antica, che garantisce risultati più preziosi ma che allo stesso tempo richiede grandi esperienza e abilità, è la doratura a guazzo.

La doratura a guazzo

Questa tecnica, pur difficile per la delicatezza del procedimento, è estremamente affascinante. Richiede diverse fasi e possono passare giorni prima di vedere il lavoro ultimato, ma il risultato premia sicuramente la pazienza.

In pratica, nella doratura a guazzo, l’oro viene steso per primo sulla tavola, e solo in un secondo momento si passa alla pittura vera e propria.

Le Fasi della Doratura a Guazzo

Le fasi della doratura a guazzo sono essenzialmente tre:

 
 

1. PREPARAZIONE DEL FONDO

 

Questa prima fase deve essere accurata, poiché dalla sua precisione dipenderà la buona riuscita di tutto il lavoro.

Dopo aver lisciato con una carta vetro il legno della cornice, si passa su legno pulito, asciutto e privo di polvere, una mano di imprimitura a base di colla di coniglio; in seguito si procede con l’ammanitura, cioè la stesura dl gesso liquido.

A superficie asciugata, si tolgono eventuali imperfezioni passando della carta abrasiva a grana grossa. Questa operazione manuale deve essere ripetuta più volte.

Dopo la sgrossatura con il raschietto del gesso in eccesso nelle parti intagliate della cornice, si passa la lana di vetro finissima per rendere la superficie liscissima e adatta a ricevere la foglia d’oro.

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2. PREPARAZIONE DEL BOLO

 

Si scioglie il bolo in acqua e lo si applica sulla superficie con un pennello. I tempi di asciugatura variano a seconda dell’umidità dell’ambiente e dai vari periodi dell’anno.

Il bolo è un composto colloso su cui a sua volta si applicherà la foglia d’oro.

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3. APPLICAZIONE DELLA FOGLIA

 

Dopo aver preparato la colla di pesce a bagnomaria, la si stende sulla superficie e la si applica sul bolo bagnato di colla.

A questo punto, si procede con l’applicazione della foglia, che deve essere stesa con un coltello stando attenti a non toccarla con le dita perché è fragilissima.

 

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La brunitura con pietra d’agata

Questo processo rende lucido e perfettamente liscio l’oro che finora non brillava. Ha anche la funzione di accorpare l’oro con forza alla base sottostante.

Il brunitoio va passato sulle parti dorate e, a lavoro ultimato, sulla superficie viene stesa la gommalacca, che ha lo scopo di proteggere la doratura dall’ossidazione.

La doratura a missione

La doratura a missione è una tecnica più semplice da eseguire rispetto alla doratura a guazzo, e permette di applicare la foglia d’oro su qualsiasi superficie non porosa (gesso, legno, metallo, pietra, vetro, plastica, etc.).

La tecnica consiste essenzialmente nello stendere un liquido con potere adesivo (detto missione) sull’oggetto da dorare e applicare poi la foglia d’oro.

Nella doratura a guazzo, prima di stendere la colla di pesce per fare aderire la foglia, si stende il bolo (rosso, giallo o nero). Nel caso della doratura a missione, è possibile sostituire il bolo con del colore acrilico che imiti la tonalità del vero bolo.

La doratura con missione non può essere brunita, ma può essere antichizzata.

L’argentatura

Anche l’argento può essere ottenuto in foglie molto sottili e usato per decorare superfici opportunamente trattate.

Tuttavia, essendo assai meno malleabile dell’oro, la foglia argento ha uno spessore molto maggiore. Inoltre, l’argento esposto all’atmosfera tende ad annerirsi attraverso un processo di ossidazione, per cui la sua superficie deve essere protetta con una mano di vernice trasparente, che di solito è gommalacca.

La patinatura o invecchiatura

La patinatura di una  superficie consiste nell’invecchiare l’impatto  della doratura, applicandovi un sottile strato di una soluzione di acquaragia e cera macchiata con terre colorate.

La miscela si stende a pennello e quando è completamente essiccata si lucida con un panno di lana.

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